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Libroterapia creativa / Romanzi

L’arte di essere fragili:come Leopardi può salvarti la vita-doppia recensione-

Ogni libro ha una storia che spesso s’intreccia con ciò che porta il lettore ad aprire il libro stesso. Non avevo mai letto un libro di Alessandro D’Avenia e stavo cercando un testo adatto ad un confronto con un amico esperto di libri: Mattia Marzola che molti conoscono per il suo profilo social Liberi nei libri
Molti sono stati i libri proposti, anche perché le nostre letture sono molto diverse, poi un giorno per caso è arrivato “L’arte di essere fragili” ed entrambi ci siamo trovati concordi sul fatto che fosse il libro giusto.
Ecco quindi una doppia recensione di questo testo: la mia la trovate qui sotto, quella di Mattia la potete leggere nel link in fondo al post.

L’arte di essere fragili: come Leopardi può salvarti la vita

D’Avenia ci invita ad immaginarci in una stanza, in penombra durante una sera senza incombenze da trascorrere chiacchierando:

Nella nostra stanza facciamo entrare solo chi ha il diritto di vederci scoperti, senza difese, persino nudi.

Non è facile per nessuno trovarsi così scoperti e indifesi, ma decido di restare in questa stanza ugualmente perché l’obiettivo è alto: conoscere il segreto della felicità. A svelarmelo sarà l’ultima persona a cui avrei pensato : Giacomo Leopardi, il poeta della gobba e del pessimismo da cui ero così tanto attratta a scuola, ma che poi ho dimenticato perché ciò che gli aleggiava intorno era troppo triste perché avessi voglia di approfondirlo. Eccolo qui Giacomo davanti a noi ora come mentore della felicità, come colui che può insegnare agli adolescenti e agli adulti come vivere giorno per giorno praticando la difficile arte dell’essere felici.

Leopardi ebbe presa sulla realtà come pochi altri, perché i suoi erano sensi finissimi, da “predatore di felicità” A guidarlo era una passione assoluta.

Inizia così un  ipotetico epistolario tra Leopardi e D’Avenia che nasce durante la lettura delle sue opere e se le lettere dello scrittore sono moderne e parlano degli adolescenti di oggi, della sua esperienza d’insegnante di lettere al liceo e scrittore e di ciò che tutti noi possiamo vedere guardando meglio ciò che ci circonda; le risposte del poeta si trovano nelle sue opere, più datate certo, ma non per questo meno contemporanee e interessanti.
Nello Zibaldone Leopardi accenna che avrebbe voluto scrivere una lettera a un giovane del ventesimo secolo, ecco quindi che in questo libro questo desiderio viene avverato poiché ora come allora le componenti fondamentali dell’essenza della vita accomunano tutti gli esseri umani e proprio in queste tappe è suddiviso il libro:

  •  Adolescenza o arte di sperare;
  •  Maturità, o arte di morire;
  •  Riparazione o arte di essere fragili;
  •  Morire o arte di rinascere

Il testo non è un manuale, non contiene soluzioni semplici e pronte all’uso, ma attraverso le opere di Leopardi e le esperienze vissute da D’Avenia si guida il lettore verso uno sguardo più semplice della vita e più aperto verso l’infinito. Verso la ricerca di una gioia del vivere quotidiano alimentato dal fuoco della passione e della curiosità verso ciò che ci circonda.

 

Unisciti a noi, lettore, e se, strada facendo, sentirai il morso della fatica, abbi pazienza… il panorama alla fine sarà indimenticabile

A chi consiglierei questo testo?

E’ un libro di grande ispirazione che consiglierei ad insegnanti, genitori, adolescenti e a chi voglia scoprire un Leopardi che c’è sempre stato, ma che poche volte si è mostrato ai nostri occhi.

D’Avenia è certamente un grandissimo conoscitore del poeta e ha il pregio di raccontarcelo mischiando citazioni e aneddoti di vita di Leopardi con il racconto di cose successe a lui stesso o raccontate da famiglie e ragazzi con cui ogni giorno viene a contatto come scrittore o come professore.

Il suo stile letterario è certamente ricercato e particolare, ma ammetto che in alcuni punti l’ho trovato un po’ pesante e autocelebrativo, forse, essendo indirizzato a degli adolescenti lo avrei preferito più fresco e meno cattedratico soprattutto nei messaggi fondamentali.

Finito il libro però la sensazione è stata davvero quella del sentirsi arricchiti dopo una chiacchierata interessante che modifica il modo di vedere le cose.

Leopardi presentato da chi lo conosce davvero si scopre essere un poeta che ci invita a cercare la passione, il rapimento, la sensazione vertiginosa di poter toccare le stelle e di poter essere tutto ciò che vogliamo, soprattutto durante l’adolescenza, ma ci ricorda anche che questo fuoco dev’essere coltivato, protetto e alimentato per diventare vera fonte di felicità e non appassire nella monotonia e nella scoramento

“Ma proprio tu, Giacomo, avevi compreso che la parte più vera di noi è una casa da poter abitare ovunque, con le fondamenta al contrario, appese ad una stella, non cadente ma luminoso riferimento per la nostra navigazione nel mare della vita… il rapimento è la stella polare di una vita intera”

Io c’ho riflettuto e penso che il mio rapimento si trovi nei libri, negli affetti di chi mi sta accanto e nella mia inesauribile voglia di conoscere, di capire e di trovare libri e persone che mi mostrino un diverso punto di vista che può aprirmi nuove strade e nuovi orizzonti

Proprio per questa ricerca di confronti e punti di vista, come premesso, ora vi presento un nuovo sguardo sul libro, quello del bravissimo insegnante e bookblogger Mattia che potete trovare cliccando qui

A questo punto direi che tocca a voi, quali sono le vostre passioni più grandi?

 

 

 

Titolo: L’ARTE DI ESSERE FRAGILI come Leopardi può salvarti la vita

Autore: Alessandro D’Avenia

Edizioni: Mondadori

 

 

Le immagini presenti nel post sono state prese da Pinterest

About Author

Mamma, libroterapista dello sviluppo personale, formatrice, maestra ed esperta in laboratori creativi sono appassionata di libri, musei, arte e fiori. Ogni giorno coloro le mie giornate narrando storie, giocando con il colore e aiutando gli altri a conoscersi e a narrarsi attraverso i libri e i colori. Mi piace l'ispirazione che nasce per caso dal confronto con gli altri, da un'emozione o da una storia che risuona dentro di noi.

2 Comments

  • Francesca
    25 Marzo 2018 at 17:42

    Vedere Leopardi sotto questa luce tutta nuova mi incuriosisce, e avrei proprio bisogno, in questo momento, di un po’ di felicità…chissà che davvero non mi aiuti!

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