Giornata della memoria: attività per la scuola dell’infanzia e la prima elementare

Giornata della memoria: attività per la scuola dell’infanzia e la prima elementare

Sempre più insegnanti mi chiedono un’attività da svolgere con i bambini più piccoli in occasione della giornata della memoria.

Ecco qui un percorso svolto con un gruppo 4/5 anni (ma che ho sperimentato con successo anche in prima elementare), ovviamente non si parlerà di campi di concentramento e leggi raziali poiché a 4/5/6 anni questi concetti sarebbero troppo difficili da discutere, ma qual è il vero significato della giornata?

Che cosa bisogna ricordare? Iniziamo da qui

La giornata della memoria: un’occasione per parlare di amicizia, solidarietà e aiuto

Se storicamente il 27 gennaio ricorda quando nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, la giornata della memoria serve per non dimenticare l’orrore che l’uomo può creare se sfoga la propria rabbia contro altri uomini smettendoli di guardarli come persone e introducendo Lager, leggi raziali, …

Che cosa possiamo insegnare ai bambini da questo? Possiamo insegnargli la tolleranza, il valore dell’amicizia e dello stare insieme a tutti e soprattutto il danno che creiamo a noi stessi e agli altri quando li ignoriamo.

Un’attività per i più piccoli

Amicizia – Solidarietà – Ascolto – Aiuto

Queste le parole con cui lavoreremo questa settimana.

Il progetto inizierà con le parole Amicizia e Solidarietà e la lettura del libro: “Quello che conta”

Quello che conta: ognuno ha i suoi talenti che sono tali solo se condivisi

Titolo: Quello che conta

autore Zak Baldisserotto

illustratore Eleonora De Pieri

Casa editrice: Kite edizioni

Protagoniste di queste due storie sono la volpe Elsa e la cicogna Linda, due amiche che cercano qualcosa insieme da fare. All’inizio provano con un corso di cucina dove Elsa è bravissima e Linda… assolutamente incapace. La cicogna dopo un po’ decide di smettere il corso e anche la volpe non si diverte più senza la sua amica.

Il secondo tentativo lo fanno con il corso di cucina: questa volta Linda è bravissima, ma Elsa per nulla.

In entrambi i casi all’inizio le amiche si separano, forse bisticciano anche un po’ tra loro, ma poi si accorgono che non sono felici senza l’amica e alla fine capiscono che l’unica soluzione è fare entrambe ciò che amano fare, ma facendolo insieme.

Perché è un libro perfetto per questa giornata?

È un libro perfetto per parlare ai bambini di come ognuno di noi abbia capacità diverse e di come a volte le capacità degli altri possono intristirci perché ci mostrano la nostra inadeguatezza eppure solo se ognuno fa ciò in cui è bravo e lo mette a disposizione degli altri… nasce qualcosa di speciale.

Un semplice esempio pratico può essere questo:

Per prima cosa si chiede ai bambini di disegnare le due amiche su un foglio. C’è chi farà subito il disegno, chi non lo vorrà fare, chi cancellerà di continuo, …

Creiamo un cartellone con tutti i disegni e poi creiamone uno di ugual forma e chiamiamo i bambini a gruppetti di tre per fargli completare il cartellone (da noi con 25 bambini l’attività è durata due mattinate).

Quando è finito mettiamoli vicini e chiediamogli quale gli è piaciuto di più fare, vi posso assicurare che anche i più disfattisti che preferivano il loro alla richiesta “Come disegniamo oggi da soli o tutti insieme?” hanno detto di volere creare un’attività tutti insieme.

AIUTO! … un libro per imparare a tendere la mano

Un coccodrillo cade della buca di un cantiere e i suoi amici animali invece che aiutarlo lo guardano e commentano la cosa tra loro. Tutto sembra perduto per il povero coccodrillo finché anche gli amici non cadono inavvertitamente nella buca e trovandosi dalla parte opposta iniziano a capire che….

Come si sta nei panni dell’altro? Cosa vorreste che succedesse quando avete bisogno di aiuto?

Per comprendere meglio questo concetto facciamogli fare

il gioco dell’aiuto:

I bambini girano per la stanza a tempo di musica, quando si spegne la musica qualcuno si deve sdraiare per terra, qualcuno deve stare in piedi per aiutare i compagni ad alzarsi. Chi è stato aiutato si siede e aspetta che riparta la musica. Non si può ripartire con il gioco finché tutti non sono stati aiutati.

Variante se ci sono bambini che non si alzano mai ad aiutare: la maestra crea 4 gruppetti e dice di volta in volta qual è il gruppo che aiuta.

Alla fine ogni bambino dice come si è sentito quando ha aiutato e quando aiuta.

Un incontro conclusivo, un pomeriggio speciale e forse l’inizio di un nuovo percorso

L’ultima lezione abbiamo parlato del percorso, ogni bambino ha detto ciò che più l’ha colpito dell’aiutare o dell’essere aiutato e poi ognuno di loro ha disegnato un’esperienza in cui è stato aiutato o in cui ha aiutato e abbiamo creato un ultimo cartellone con tutti i disegni e le frasi con il compito di raccontare ai genitori che cosa avevano fatto e soprattutto perché

Le risposte dei genitori a questi racconti hanno contribuito a rafforzare il progetto e a rendere questa giornata ancora più speciale

Voi che attività farete con i vostri bambini?

Altre attività per la scuola dell’infanzia le trovate qui

Altre attività per la prima elementare le trovate qui