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Il mago delle rotelle di Sébastian Pelon

Il mago delle rotelle di Sébastian Pelon

Ogni età ha i suoi piccoli grandi traguardi e per noi è finalmente arrivato quello di chiamare il mago delle rotelle per togliere le rotelline dalla bici.

Come ogni passo che ha fatto la mia bimba, la proposta è arrivata da lei.

Un giorno all’improvviso si alza, viene da me e mi dice:” Mamma da oggi…” e la magia succede.

Così abbiamo tolto il pannolino, il ciuccio, ha imparato a camminare, …

Per la bicicletta invece la strada è stata: “Mamma mi leggi la storia di quel bimbo che va in bici?”

Già perché “il mago delle rotelle” lei lo conosceva già, mi aveva visto leggerlo più volte l’estate scorsa, ma sembrava che non le interessasse. Poi improvvisamente è diventato il suo libro preferito.

Scopriamo insieme perché…

IL MAGO DELLE ROTELLE

Giornata uggiosa, un bambino guarda fuori dalla finestra pensando che non uscirà fino a quando la madre esordisce con un:

“Tesoruccio, vai a giocare fuori, un po’ d’aria ti farà bene!

…” Stai attento a non allontanarti!”

A queste parole il bimbo esce di casa.

“La strada è deserta, anzi, quasi deserta…

Giro la testa e vedo avvicinarsi una figura bizzarra.

Una palla di pelo con un cappello rosa, in sella ad una bicicletta minuscola.

Mi passa davanti e mi guarda.

Salto sulla mia bici e lo seguo”

Inizia così un’avventura in mezzo alla natura in cui questo strano mostro peloso, dopo essersi mangiato le rotelle della bici insegna al bambino a pedalare senza.

Certo non mancano le cadute, compare perfino un cerotto, ma nulla che un bacio e un biscotto al cioccolato non possano curare.

Le prove in bici si susseguono diventando sempre più veloci ed emozionanti. Nulla può ormai fermare il nostro protagonista neppure la pioggia, anche perché il suo grande amico peloso, senza parlare, ha una risposta per tutti i problemi.

Fino a quando…

A chi lo consiglio?

Lo consiglio a tutti i bambini che amano andare in bicicletta, a chi sta imparando ad andare senza rotelle e a chi ha paura di andarci.

A chi vuole una storia che parli di tenacia, di fiducia, di indipendenza e di libertà.

Un storia di crescita in cui non mancano quegli aiutanti magici che accompagnano nei passaggi importanti per poi scomparire lasciando forse un po’ di tristezza, ma soprattutto la consapevolezza di avercela fatta e di poter proseguire da soli.

Lo consiglio a tutti quei genitori un po’ apprensivi come me che hanno bisogno di ricordarsi che i bambini hanno bisogno di fare le loro esperienze e anche di cadere alle volte, per imparare a rialzarsi.

IL BISOGNO DI PROVARE… DA SOLI

In questi giorni sempre di più in casa ci stiamo appassionando a libri che hanno una caratteristica: il bisogno di sperimentare da soli.

Vi ho già parlato Qui dell’albo La Buca che parla del bisogno di selvatichezza dei bambini e senza farlo apposta anche questo albo inizia con un allontanamento da casa.

Non ci allontaniamo troppo, diamo ascolto alla raccomandazione della mamma, ma lo facciamo quel tanto che ci basta per sperimentare da soli, per cadere e piangere senza che lei accorra mettendoci paracolpi ovunque o peggio ancora rimettendoci le rotelle.

A darci la forza di farlo è questo aiutante misterioso fatto di pelo bianco che non parla, mangia qualsiasi cosa, ma infonde quella fiducia necessaria ad iniziare l’impresa, a non arrendersi.

Quando finalmente ci sentiamo sicuri di poter proseguire da soli ecco che l’aiutante magico ci saluta, lasciandoci liberi di proseguire da soli la nostra strada.

dav

Un albo illustrato molto veloce

Nella storia non sappiamo bene dove ci troviamo. Qualche tavola ci rimanda ad una strada di campagna, magari vicino ad una fattoria, ma la maggior parte del tempo ci troviamo a seguire azioni che si susseguono vertiginosamente in uno spazio bianco e grigio.

Ad illustrazioni in doppia pagina si alternano tavole che contengono nove azioni diverse alle volte suddivise in riquadri come nei fumetti alle volte senza confini definiti creando un continuum spazio temporale che rende il racconto più veloce.

L’assenza di luoghi ben definiti fa immergere ancora di più nella situazione e ci troviamo, come il bambino, ad essere completamente concentrati sulla bicicletta e su ciò che sta accadendo senza preoccuparci di altro.

Ogni età ha i suoi piccoli grandi traguardi e per noi è finalmente arrivato quello di togliere le rotelle dalla bicicletta.

Come ogni passo che ha fatto la mia bimba, la proposta è arrivata da lei.

Un giorno all’improvviso si alza, viene da me e mi dice:” Mamma da oggi…” e la magia succede.

Così abbiamo tolto il pannolino, il ciuccio, ha imparato a camminare, …

Per la bicicletta invece la strada è stata: “Mamma mi leggi la storia di quel bimbo che va in bici?”

Già perché “il mago delle rotelle” lei lo conosceva già, mi aveva visto leggerlo più volte l’estate scorsa, ma sembrava che non le interessasse. Poi improvvisamente è diventato il suo libro preferito.

Scopriamo insieme perché…

IL MAGO DELLE ROTELLE

Giornata uggiosa, un bambino guarda fuori dalla finestra pensando che non uscirà fino a quando la madre esordisce con un:

“Tesoruccio, vai a giocare fuori, un po’ d’aria ti farà bene!

…” Stai attento a non allontanarti!”

A queste parole il bimbo esce di casa.

“La strada è deserta, anzi, quasi deserta…

Giro la testa e vedo avvicinarsi una figura bizzarra.

Una palla di pelo con un cappello rosa, in sella ad una bicicletta minuscola.

Mi passa davanti e mi guarda.

Salto sulla mia bici e lo seguo”

Inizia così un’avventura in mezzo alla natura in cui questo strano mostro peloso, dopo essersi mangiato le rotelle della bici insegna al bambino a pedalare senza.

Certo non mancano le cadute, compare perfino un cerotto, ma nulla che un bacio e un biscotto al cioccolato non possano curare.

Le prove in bici si susseguono diventando sempre più veloci ed emozionanti. Nulla può ormai fermare il nostro protagonista neppure la pioggia, anche perché il suo grande amico peloso, senza parlare, ha una risposta per tutti i problemi.

Fino a quando…

A chi lo consiglio?

Lo consiglio a tutti i bambini che amano andare in bicicletta, a chi sta imparando ad andare senza rotelle e a chi ha paura di andarci.

A chi vuole una storia che parli di tenacia, di fiducia, di indipendenza e di libertà.

Un storia di crescita in cui non mancano quegli aiutanti magici che accompagnano nei passaggi importanti per poi scomparire lasciando forse un po’ di tristezza, ma soprattutto la consapevolezza di avercela fatta e di poter proseguire da soli.

Lo consiglio a tutti quei genitori un po’ apprensivi come me che hanno bisogno di ricordarsi che i bambini hanno bisogno di fare le loro esperienze e anche di cadere alle volte, per imparare a rialzarsi.

IL BISOGNO DI PROVARE… DA SOLI

In questi giorni sempre di più in casa ci stiamo appassionando a libri che hanno una caratteristica: il bisogno di sperimentare da soli.

Vi ho già parlato Qui dell’albo La Buca che parla del bisogno di selvatichezza dei bambini e senza farlo apposta anche questo albo inizia con un allontanamento da casa.

Non ci allontaniamo troppo, diamo ascolto alla raccomandazione della mamma, ma lo facciamo quel tanto che ci basta per sperimentare da soli, per cadere e piangere senza che lei accorra mettendoci paracolpi ovunque o peggio ancora rimettendoci le rotelle.

A darci la forza di farlo è questo aiutante misterioso fatto di pelo bianco che non parla, mangia qualsiasi cosa, ma infonde quella fiducia necessaria ad iniziare l’impresa, a non arrendersi.

Quando finalmente ci sentiamo sicuri di poter proseguire da soli ecco che l’aiutante magico ci saluta, lasciandoci liberi di proseguire da soli la nostra strada.

Un albo illustrato molto veloce

Nella storia non sappiamo bene dove ci troviamo. Qualche tavola ci rimanda ad una strada di campagna, magari vicino ad una fattoria, ma la maggior parte del tempo ci troviamo a seguire azioni che si susseguono vertiginosamente in uno spazio bianco e grigio.

Ad illustrazioni in doppia pagina si alternano tavole che contengono nove azioni diverse alle volte suddivise in riquadri come nei fumetti alle volte senza confini definiti creando un continuum spazio temporale che rende il racconto più veloce.

L’assenza di luoghi ben definiti fa immergere ancora di più nella situazione e ci troviamo, come il bambino, ad essere completamente concentrati sulla bicicletta e su ciò che sta accadendo senza preoccuparci di altro.


TITOLO: Il mago delle rotelle

AUTORE e ILLUSTRATORE: Sèbastian Pelon

CASA EDITRICE: Gallucci editore

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