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Con gli occhi di Munari indaghiamo la natura

Con gli occhi di Munari indaghiamo la natura

Continua il nostro percorso nei laboratori di Bruno Munari, trovate gli altri post QUI, oggi approfondendo i passaggi che caratterizzavano i suoi laboratori creativi con i più grandi.

Spesso vedo associare i laboratori di Munari solo ai più piccoli tralasciando tutto quel prezioso materiale da lui creato e che può ispirare laboratori per ragazzi dai 10 anni in poi e ben si adatta a tutta la scuola secondaria di primo o di secondo grado… scopriamoli insieme

 

Munari e la natura

Gran parte della filosofia munariana parte dall’osservazione della natura. Ad essa si ispira il suo design, molti suoi libri ed è anche alla base di tantissimi laboratori.

Fare però laboratori con protagonisti elementi naturali non è così strano, anzi ci sono scuole dell’infanzia che hanno basato tutta la loro didattica su questo quindi perché chiedere aiuto a Munari?

Perché lui cambia una cosa importantissima: lo scopo della nostra osservazione.

Ecco sintetizzati in cinque punti i passaggi che possono essere alla base di un laboratorio

 

1- Osservare per comprendere

Munari invita a creare un disegno della natura che non abbia il puro scopo di riproduzione, ma nasca dall’osservazione di come la natura funziona e sia strumento per entrare dentro essa e coglierne i segreti strutturali. Il disegno diventa metodo esplorativo che fa sorgere dubbi e domande che poi dovranno essere approfonditi con le giuste ricerche e che magari andranno a modificare ancora una volta la nostra grafica.

Non più quindi nature morte, ma lente d’ingrandimento personale che con la grafica mi inserisce dentro la natura e me la fa conoscere meglio

 

2- Dall’ osservazione alla modifica creativa

Dopo aver capito com’è strutturata una foglia, un sasso, un albero, … possiamo soffermarci sui particolari che più ci hanno colpito e cercare di modificarli in modo creativo per dare il nostro tocco fantastico a ciò che abbiamo di fronte.

Un esempio è l’esperienza del maestro con i sassi in cui, dopo aver osservato le righe che lo compongono, si divertiva a utilizzarle per creare disegni e storie

Trovate il racconto della sua esperienza nel libro “Da lontano era un’isola” la cui ultima edizione è quella di Corraini del 2008.

 

3- Creiamo qualcosa di nostro

“La creatività nasce dalla conoscenza ed è una modifica originale di ciò che abbiamo appreso” questo è uno dei miei mantra e ciò che dico più spesso anche ai ragazzi. Dobbiamo sfatare il mito di chi un giorno si è alzato e ha creato qualcosa di stupendo dal nulla: non capita mai! Tutto ciò che creiamo è un’elaborazione di ciò che conosciamo e lo sapeva bene Munari che per le sue opere di design si ispirava alla natura stessa.

È molto interessante far fare quest’ esperienza anche ai ragazzi. Dopo aver indagato la natura, averla studiata e modificata spingerli a creare qualcosa di unico e originale che magari, nel caso di artisti dalla terza media in poi può essere anche qualcosa di utilizzabile.

 

4 – Non dimentichiamoci del dono

Un altro aspetto a cui Munari teneva molto era quello del dono fatto con il cuore. In “Un fiore con amore” (Corraini, 2018) suggerisce come sia possibile creare delle composizioni di grande bellezza con qualche semplice fiorellino o sassolino o con peperoni, ravanelli, rosmarino, …

 

L’idea in più per salvaguardare la natura

Con alcune classi, nell’ambito di educazione civica, abbiamo guardato il libro di Munari “Un fiore con amore” e ci siamo confrontati su come in questo periodo storico ci sia un’attenzione molto più forte sulla salvaguardia dell’ambiente e sullo spreco di cibo.

Le idee di Munari restano però geniali e con grande potenzialità di sviluppo quindi come fare a far combaciare le due cose:

  • Creare fiori e altri elementi naturali con la carta o con materiale da riciclo
  • Creare un dono con Frutta o verdura che poi verrà mangiato veramente dall’amico in mensa o durante la ricreazione.

 

Questi sono spunti generali che vi permettono di iniziare ad entrare nel mondo munariano, ma che vanno poi declinati a seconda degli artisti che avete davanti, perché non esiste un laboratorio utile per tutti. Ricordatevi sempre di coprogettare con i ragazzi le fasi del percorso e di lasciarli liberi di esplorare e creare.

Alla base del vostro progetto ci devono essere le indicazioni di cui vi ho parlato QUI

E se siete interessati ad approfondire la creazione di laboratori munariani scrivetemi a ascoltandolefigure@gmail.com perché sta per iniziare un corso che vi aiuterà a progetti davvero interessanti.

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