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Giro del mondo a caccia di storie: In Thailandia con Paolucci Paola

Giro del mondo a caccia di storie: In Thailandia con Paolucci Paola

Oggi il nostro Giro del mondo a caccia di storie prosegue con Paola Paolucci in Thailandia.

Il primo testo che era stato mandato a Paola riguardava il festival della neve di Saporro, ma i bambini hanno trovato nei suoi cubi con il viso del personaggio un’idea perfetta per ricreare una credenza tailandese, la quale sostiene che:

Il monaco Samathakitthum previde la sua esatta data della morte e scrisse ai suoi famigliari che il suo corpo non si sarebbe decomposto.

Infatti ancor oggi il suo corpo si conserva in buonissimo stato in una teca nel tempio di Khun Aram

Conosciamo meglio Paola …

Ciao, chi sei?

Mi chiamo Paola e vivo in un luogo immerso nel verde, circondato da alberi e animali selvatici che a dire il vero non è molto facile vedere, un po’ come me.

Mi piace vivere nella tranquillità della natura ed è in questo silenzio che mi trovo a realizzare i miei lavori. La natura mi ha insegnato a non temere questa quiete e per me lavorare significa dialogare e conoscere quel mondo interiore che ciascuno di noi ha dentro di sè.

L’artista non è mai completamente solo. Tutto ciò che nella solitudine si realizza porta con sè il mondo intero.

Che tipo di lavoro fai?

Non riesco a dire che tipo di disegnatrice sono, a dare una definizione di me stessa e del mio lavoro. Sento che per me disegnare è come tradurre in immagine ciò che penso, sento, intuisco.

Come hai fatto ad imparare a disegnare così bene?

Disegnare è un linguaggio e come tale va praticato e conosciuto. E’ come ad esempio quando vi trovate a scrivere un tema, non tentate forse attraverso le parole di descrivere voi stessi, ciò che vi accade o che pensate? Così avviene con il segno e la pittura.

Son sicura che guardando attentamente i vostri lavori vedrete subito come sono diversi gli uni dagli altri e per ciò, unici. E’ il vostro segno ad essere diverso, come un impronta digitale, così, diverso è anche il vostro punto di vista e, se siete liberi, senza paura di sbagliare, questo si evidenzia ancora di più.
Disegnare è come un gioco, imparate le regole ma cercate anche di divertirvi.

Che scuola hai fatto per diventare illustratrice?

Il mio percorso di studi è iniziato con l’Istituto d’Arte che ho fatto a Macerata e poi proseguito con l’Accademia di Belle Arti a Bologna e tra il 2013/14 ho fatto un master d’illustrazione per l’editoria ma, potrei aggiungere a questo il fatto che la necessità di dipingere mi è nata a prescindere dagli studi fatti.

Se un giorno vi dovesse capitare di essere tristi ad esempio, vi consiglierei di disegnare o scrivere, suonare, cantare o magari imparare ad aggiustare biciclette o costruire nidi per gli uccelli o fare un dolce, non per dimenticare la vostra tristezza ma per trasformarla.

Le nostre mani infatti, sono unite alla nostra mente, al nostro corpo e al nostro cuore e con questi piccoli gesti, riusciamo a trasformare le emozioni che spesso non comprendiamo pienamente, in qualcosa di visibile.

 

Come nascono le tue illustrazioni?

I miei progetti traggono ispirazione da cose sempre diverse. Nell’illustrazione ad esempio molto è dato anche dal testo, ma come poi decidiamo di realizzare le illustrazioni è un procedimento lungo e a volte anche molto faticoso. Non parlo come un illustratrice esperta perché malgrado la mia età (48anni) non lo sono.
Debbo confessarvi infatti che al momento i miei progetti non sono stati pubblicati, questo succede spesso nel mondo del lavoro, succede che nella vita sia necessario continuare a lavorare anche senza sapere dove tutto ciò ti stia portando. E’ importante essere tenaci e trovare delle ragioni per resistere, sempre.
Capita che ci siano momenti in cui nel lavoro, prevale la fatica, ma i momenti più felici sono quando riesci a riconoscere come autentico quello che fai. E’ un concetto difficile da spigare ma credo che voi bambini lo conosciate bene, perché riuscite in genere ad esserci in quello che fate, perché agite d’istinto, con passione e fervore.

A chi ti ispiri?

Gli illustratori che amo sono diversi anche per stile:
Lorenzo Mattotti- Shaun Tan-Pacheco-Emanuele Luzzati e tanti altri..
Quando si disegna sono veramente infinite le fonti d’ispirazione, anche la realtà quotidiana entra in gioco. Non voglio limitarmi a farvi un elenco di nomi di artisti che al momento non conoscete, ma sicuramente più imparate ad osservare ciò che vi circonda e ad educare anche attraverso l’arte la vostra sensibilità alla bellezza, più saprete essere creativi.

Spero di aver soddisfatto abbastanza la vostra curiosità e di avere risposto alle vostre domande senza annoiarvi troppo.

La vostra insegnante mi ha detto di essere stata molto soddisfatta di voi e del vostro lavoro, questo è, un modo di vincere, è il premio più grande.

Un saluto a tutti voi Paola

 

Penso che le parole di Paola aprano molti pensieri e spunti diversi sia per i bambini che per noi adulti.  Voi in cosa trasformate le vostre emozioni?

Io nella scrittura, i bambini mi hanno parlato di disegni, storie, alcuni anche canzoni, ma sono curiosissima di conoscere la vostra opinione

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