Marina Abramovic autobiografia: Attraversare i muri

Marina Abramovic autobiografia: Attraversare i muri

 

In questi giorni sto facendo un’auto percorso sulla disciplina, sull’impormi regole fisiche da portare avanti nel tempo. Per me che non riesco a stare a dieta per più di tre giorni questa è davvero una grande sfida e, come spesso accade, sono inciampata nel libro che mi serviva in questo momento.

Nell’autobiografia “Attraversare i muri” Marina Abramovic ci racconta la sua vita soprattutto attraverso le sue opere di performance artist, i suoi amori e la grande disciplina che il suo lavoro le impone.

Giorni di silenzio e digiuno, tagli sul proprio corpo durante le performance, mesi passati in luoghi angusti e in condizioni estreme per creare un’esperienza per sé e per il pubblico che fosse dialogo, pensiero e trasformazione

 Attraversare i muri

“Vengo da un luogo oscuro. La Jugoslavia post bellica, dalla metà degli anni quaranta alla metà degli anni settanta. Una dittatura comunista a capo della quale c’era il maresciallo Tito. Una continua carenza di ogni cosa, e grigiore ovunque.”

Inizia così, dopo una breve introduzione, l’autobiografia di Marina Abramovic con un’infanzia segnata dalle privazioni imposta dalla società, ma anche dalla madre stessa che, pur essendo di famiglia benestante, le rifiutava anche le sottogonne. Un’infanzia segnata dalla politica e dalla guerra in cui veniva sostenuta dalla madre solo quando si dedicava all’arte.

Questo forse l’ha indotta a dedicarsi alla performance art e a continuare per tutta la vita ad attraversare quei muri che sono i limiti sociali, le sofferenze della vita, i limiti fisici che sfidava durante le sue performance

Una vita spesso triste e solitaria, ma piena di passione e dedizione verso ciò che le dava davvero senso: l’arte

 

Recensione

Il libro ha un ritmo incalzante e veloce che rende la lettura davvero piacevole, ma le performance descritte e il carico emotivo che portano con sé le parole spesso crea quella situazione di fastidio, di dolore che ti obbliga a interrompere la lettura per pensare, per ritornare in una dimensione più sicura e per fare i conti con le proprie emozioni.

Marina Abramovic vive la sua arte a tutto tondo, è la sua arte e ad essa dedica tutto. Nella narrazione delle sue performance respiriamo la fatica, il distacco e l’empatia che la legano al pubblico, ci esaltiamo con lei alla fine di ogni spettacolo e soffriamo con lei per le relazioni andate male, per questi uomini artisti che l’affiancano, ma che non sanno rimanere al suo fianco.

Una scrittura intensa e un flusso creativo e artistico che non si esaurisce con le pagine del libro.

Le foto in bianco nero supportano la narrazione e ci aiutano a dare forma a ciò che raccolta, a dare un nome a chi le sta vicino, ma soprattutto ad entrare ancora più in empatia con lei.

 

A chi lo consiglio?

Lo consiglio a tutti coloro che stanno cercando di attraversare i propri muri. A chi ama le biografie piene di vita e di passione e a chi pensa di non farcela e ha bisogno di quella spinta in più che a volte un libro sa dare.

Marina Abramovic si racconta senza esaltazione, ci mostra tutti i suoi lati deboli e sprovveduti, le sue insicurezze e ciò ci aiuta ancora di più a identificarci in lei e a vederla come un esempio se non da emulare almeno da seguire per dare più focus alla nostra esistenza.

 

TITOLO Attraversare i muri. Un’autobiografia

AUTORE Marina Abramovic

Casa editrice Bompiani

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