Select menu item

Cornelius Holmes Il caso del barboncino dei Baskerville

Cornelius Holmes Il caso del barboncino dei Baskerville

Che cosa succederebbe se Sherlock Holmes e Don Chisciotte si scontrassero e diventassero un’unica persona? Probabilmente vi trovereste davanti Cornelius Holmes il protagonista di questo divertentissimo libro ad alta leggibilità.

Se la settimana scorsa vi raccontavo storie di un gatto in giro per il mondo, questa settimana il nostro narratore è un cane che ha l’onere e l’onore di chiamarsi Watson e di essere l’assistente di un buffo personaggio che si sente il successore di Sherlock Holmes.

Si lo so anch’io che Sherlock non esiste e che anche se fosse esistito né lui né il fratello hanno avuto figli, ma vi ricordo che anche don Chisciotte non era un vero cavaliere… insomma ognuno è libero di essere matto a modo proprio no?

Di che cosa parla questo libro?

 

TITOLO Cornelius Holmes. Il caso del barboncino di Baskerville

AUTORE Davide Calì

ILLUSTRATORE Sara Gavioli

CASA EDITRICE Biancoenero edizioni

 

Come don Chisciotte, Cornelius è un personaggio che non distingue bene tra la realtà e la fantasia. Il suo mondo è filtrato dalle storie del leggendario Sherlock Holmes e ciò lo induce a credersi un grande investigatore, a cadere in luoghi comuni e fatti paradossali e soprattutto a prendere “fischi per fischi”.
Il caso di cui si occupa è la scomparsa del cagnolino della duchessa di Bakerville (che lui ovviamente associa la più famoso mastino di Baskerville) che alla fine riuscirà a risolvere in un modo divertente e assolutamente inaspettato.
Tra un panino dolce, un chinotto, un falso indizio e una visione delle cose assolutamente irreale e divertentissima Watson ci racconta come Cornelius legge del caso, investiga (cercando di non farsi picchiare per i suoi pregiudizi, luoghi comuni e interventi quanto meno fuori luogo) e “risolve” il caso

 

Che cos’è un libro ad alta leggibilità?

I libri ad alta leggibilità sono testi che seguono caratteristiche precise:
• Accortezze sintattiche e lessicali;
• Capitoli brevi e paragrafi spaziati
• Righe di lunghezza irregolare per seguire il ritmo della narrazione
• Carattere tipografico studiato per chi ha problemi di dislessia
• Carta color crema che stanca meno la vista

Per quello che riguarda poi i libri di Biancoenero edizioni il loro font è disegnato rispettando accorgimenti visivi che facilitano la lettura di tutti, in particolare dei bambini dislessici ed è disponibile gratuitamente contattando la casa editrice

A chi lo consiglio ?

Ovviamente lo consiglio a tutti i genitori e gli insegnanti che vogliono proporre un libro di facile lettura ai propri alunni. Non voglio però essere fraintesa: di facile lettura non vuol dire da piccolini. Questo è sicuramente un libro che proporrei dai 7 anni in poi con un occhio particolare ai bambini dislessici o con bisogni educativi speciali rivolti alla lettura perché la storia è molto strutturata e si presta a tantissime riflessioni diverse.

Le più interessanti sono quelle sui pregiudizi, luoghi comuni, ma anche sulla superficialità nel leggere le notizie magari non arrivando neppure alla fine dell’articolo perché si pensa di aver già capito tutto quando invece non si è capito proprio nulla di ciò che c’è scritto (capita anche nelle vostre classi?)

Lo consiglio poi a chi ama i gialli e vuol farsi una risata e ammetto di aver proposto questo genere di libri anche alle persone anziane che amano leggere, ma a volte faticano sia con la vista sia a ricordare testi troppo lunghi e devo dire che i riscontri sono stati di grande soddisfazione.

 

E voi cosa ne pensate?

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *