Iniziamo le nostre interviste con Giulia Gabellini, 33 anni, insegnante nella scuola dell’infanzia dal 2011
Entrata di ruolo a settembre 2011 come insegnante di sostegno, dopo la laurea in scienze della formazione primaria, nel 2018 ha fatto il passaggio a insegnante curricolare e da 2 anni insegna ed è fiduciaria in una piccola scuola di montagna, a Monte Santa Maria Tiberina (pg) che fa parte del 1^ Circolo Didattico “San Filippo” di Città di Castello (Pg).
La sua sezione è eterogenea e composta da 21 bambini. La scuola fornisce anche servizio integrativo al comune quindi ci sono anche bambini che entrano a scuola al compimento del secondo anno di età.
Quando e come ha iniziato la didattica a distanza?
La mia esperienza con la didattica a distanza è iniziata martedì 10 marzo quindi poco dopo la chiusura delle scuole.
Sabato 7 marzo abbiamo avuto il collegio docenti e poi sabato e lunedì pomeriggio abbiamo fatto “formazione” (fatta dal nostro dirigente Belardinelli Massimo) per capire il funzionamento della piattaforma Meet e chiarire qualsiasi tipo di dubbio.
Io e la mia collega nel frattempo abbiamo creato un gruppo Whatsapp con tutti i genitori della nostra sezione per non sovraccaricare la rappresentate e per comunicare in modo più diretto con loro.
Lunedì 9 marzo, in serata, abbiamo inviato il link per l’aula virtuale dandoci appuntamento alla mattina successiva.
All’inizio è stata dura, soprattutto per i genitori che avevano più figli e per chi non era pratico, ma dopo una settimana l’appuntamento mattutino è diventato un appuntamento fisso.
A metà marzo poi il dirigente si è attivato con varie associazioni locali per acquistare device (computer, tablet, modem) e consegnarli alle famiglie che ne avessero bisogno e ne avessero fatto richiesta.
La sua didattica a distanza è rimasta uguale nel tempo o si è modificata?
La nostra didattica a distanza è molto cambiata nel tempo.
La prima settimana è stata dura sia per i bambini, che non capivano questa chiusura improvvisa, sia che per noi insegnanti perché era un modo nuovo di insegnare e di approcciarsi ai bambini, sia per i genitori perché ancora la maggior parte lavorava quindi non potevano seguirli.
Da fine marzo invece le cose sono cambiate positivamente: noi maestre abbiamo cominciato a proporre storie con presentazioni in power point per catturare l’attenzione anche dei più piccoli e attività manipolative con rotoli di carta igienica, das, pasta di sale, tempere e farine… abbiamo anche invitato la nostra cuoca a proporre ricette, così abbiamo fatto biscotti e torte.
Siamo arrivate ad aprile ad avere tutti i bambini presenti e attivi.
Abbiamo fatto un calendario così da avere un’organizzazione precisa anche per aiutare i genitori: lunedì c’è l’insegnate di religione cattolica, il martedì inglese con la maestra della primaria, il mercoledì l’esperta di musica, il venerdì yoga. Ogni lunedì con la mia collega programmiamo le attività da fare per tutta la settimana insieme ai vari esperti.
Racconti una lezione, un incontro con i bambini o altre esperienze di didattica a distanza che ha trovato positive
Da marzo facciamo “lezione” tutte le mattine dalle ore 10 ad oltranza… certe volte finiamo alle 11 altre alle 12.
La programmazione di quest’anno verteva sul rispetto ambientale e la cura, quindi dopo Pasqua abbiamo ripreso l’argomento inventando una storia sul “Pirata Ecologico” e costruendo insieme ai bambini il gioco “il rispetto del mare” (fatto con un cartone piano colorato di blu e cartoncino per le varie isole).
Abbiamo costruito anche capitan ecologico e l’amica sirena con i rotoli di carta igienica, mentre il gioco era formato da 4 isole: 1 era l’isola della sirena mentre le altre erano le isole “differenziate” (in ogni isola c’era la raccolta del materiale: in una la plastica, in un’altra la carta e nell’ultima il vetro).
I bambini buttavano cose di vario materiale nel mare e poi dovevano dividerle nelle varie isole.
Poi, sempre a tema pirati, abbiamo giocato a Memory. Le righe erano numerate mentre ogni colonna era una vocale così che il bambino per farmi girare la carta che voleva mi diceva numero e vocale corrispondente (per esempio 5E).
In questa attività sul rispetto del mare (durata 8 giorni) i bambini si sono molto divertiti perché hanno partecipato attivamente e perché si sono relazionati molto con i compagni, soprattutto durante il gioco del memory, e con noi maestre perché l’attività era fatta in contemporanea (anche noi abbiamo costruito il gioco insieme a loro).
Durante questi mesi abbiamo festeggiato anche i vari compleanni facendo baby dance e cantando tanti auguri tutti insieme.
Ci racconti la didattica a distanza con una fotografia
Ho scelto questa foto perché alle spalle di ogni bambino e di ogni maestra c’è la stessa cosa: l’albero delle emozioni (fatto i primi giorni di dad).
Questo albero è l’albero usato per il meteo umore, ogni bambino attacca l’emoticon corrispondente in base al proprio stato d’animo (felice, triste, arrabbiato).
Questa attività ( e l’albero) la facevamo ogni mattina a scuola nel momento del calendario e c’è servita come filo logico per unire le due modalità di insegnamento.
Quali sono state le maggiori criticità per lei insegnante?
La maggior criticità riscontrata, per noi docenti, sicuramente è stata quella di dover mettere in discussione tutto: regole, programmazioni, organizzazioni, tempi e soprattutto relazioni.
La dad poi non si può improvvisare, ma ha bisogno di un’organizzazione ben definita altrimenti diventa “spettacolo”.
Come hanno risposto alla DaD ragazzi e famiglie?
i primi tempi alcuni dei nostri bambini ha avuto una “negazione” della dad: non si volevano connettere, far vedere o parlare con noi e con i compagni.
Grazie allo sforzo e la perseveranza dei genitori pian piano hanno iniziato ad interagire e ad apprezzare le attività proposte.
Da marzo abbiamo fatto un bel salto in avanti: da massimo 10 bambini connessi adesso siamo arrivati ad averli tutti.
I genitori sono stati senza dubbio di grande aiuto, nonostante le connessioni iniziali scarse o altri figli da seguire, hanno accolto la dad positivamente e assecondano tutte le nostre idee (come cucinare 700g di biscotti!!!). Molti si sono complimentati e questo fa davvero piacere, ripaga tutte le nostre fatiche.
Durante questo periodo ha valutato gli studenti?
Durante questo periodo abbiamo aggiunto delle griglie di osservazione per ampliare quelle che usavamo in precedenza.
Le abbiamo create nel gruppo di lavoro ptof infanzia con anche le referenti dei plessi (siamo 6 plessi di scuola dell’infanzia) e poi proposte e condivise con il collegio docenti e con il consiglio di circolo.
I criteri sono incentrati sulla partecipazione alla dad, sulla cura di sé e sulla frequenza. Queste schede verranno compilate da noi docenti, mentre i genitori compileranno la schede di osservazione usate in precedenza.
Come pensate di concludere questo anno scolastico con i ragazzi?
La conclusione di questo anno scolastico sarà dura, soprattutto per i bambini che a settembre andranno alla scuola primaria.
Sarà dura anche per noi insegnanti perché gli ultimi giorni di scuola sono carichi di emozioni e di felicità ed è sempre una grande festa.
Ogni anno consegniamo loro diploma e tocco dopo la recita.
Per ora pensiamo di far cantare, nell’aula digitale, in coro, l’inno di Monte Santa Maria Tiberina e fare la consegna dei diplomi nell’aula virtuale oltre al dvd con le foto di tutto l’anno scolastico (consegnandoli poi a mano o dalla protezione civile o da noi a settembre).
Pensavamo anche di cantare, noi insegnanti, una canzone come omaggio a loro e di regalargli un libro che tratti il tema della paura nell’affrontare avventure nuove.
Ringraziamo Giulia Gabellini per questa bellissima intervista che spero possa essere d’ aiuto anche per altri insegnanti.
Se cercate attività per la scuola dell’infanzia da svolgere a distanza potete trovarle QUI
Se ci volete raccontare la vostra esperienza di didattica a distanza vi aspettimao nei commenti
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