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Che cosa c’è oltre… La porta

Che cosa c’è oltre… La porta

“La realtà va esplorata, condivisa e colorata con un pizzico di fantasia, ma per far questo bisogna aprirsi agli altri e accogliere le diversità come fonte di scoperta e di possibile felicità”

Questo è, a mio parere, il messaggio di questo fantastico silent book che ripropone la dualità archetipica tra un reale grigio e diffidente e un mondo immaginario colorato visto come un luogo di evasione in cui, liberandosi del timore dell’altro, si riesce davvero ad essere felici.

La porta: che fa fuggire dalla quotidianità

Una piccola zanzarina blu e rossa ci conduce alla scoperta di una porta piena di ragnatele e di una chiave… non facciamo in tempo però ad avvicinarci che la chiave viene presa da un bambino.

Siamo in un mondo grigio ricco di adulti che si guardano di sottecchi e vivono isolati e sospettosi verso tutto e tutti, decide di seguire la zanzarina colorata e di fidarsi di lei oltrepassando quella polverosa porta che solo la misteriosa chiave può aprire.

Si trova così in un mondo magico, quello della fantasia, in cui strani personaggi, si incontrano, giocano tra loro, conversano pur parlando incomprensibili lingue tutte diverse e si sposano invitando chiunque voglia festeggiare con loro.

Un mondo colorato e aperto a tutti che si contrappone a quello grigio e diffidente in cui il bambino vive ogni giorno.

I confini ormai sono stati varcati, un’altra visione del mondo è ormai nota al bambino… sarà possibile tornare indietro?

Tante lingue, tanti sguardi, tante porte e un solo obiettivo: sentirsi meno soli

Come abbiamo più volte detto si trovano in questo silent due mondi separati sin dall’inizio dalla contrapposizione dei colori.

L’uso simbolico del colore è evidente fin dall’inizio quando, in un mondo grigio fatto di sguardi cupi, diffidenti e di persone sole, compaiono il rosso e il blu della zanzarina che porta il bambino in un mondo creato da matite colorate che creano un’atmosfera onirica e delicata che rilassa lo sguardo, suscita un sorriso e vivacizza il racconto.

Altra caratteristica che scandisce l’alternanza tra i due mondi è il passaggio tra pieno e vuoto. Lo spazio vuoto, bianco e inesistente da cui il bambino proviene e lo spazio pieno ricco di elementi creati con un tratto sottile che riempie tutta la pagina nel mondo oltre la porta

Evadere con la fantasia verso mondi migliori…e verso sé stessi

Il bambino evade con la fantasia in un mondo altro che lo aiuta a non sentirsi più solo, che lo porta alla scoperta del diverso, dello strano, con l’entusiasmo e la gioia che ha chi vive ciò che lo circonda come una possibilità e non come un limite.

È un libro che mi ricorda “L’inventore di sogni” (che trovate qui) e che, anche in questo caso, ricorda come sia il potere della fantasia dei bambini che può aiutare a migliorare le cose e come noi adulti dovremmo imparare da loro ad essere più aperti e possibilisti verso il prossimo invece che chiuderci nelle nostre paure, diffidenze e … grigiore

Il mondo al di là della porta è uno spazio intermedio in cui si aprono infinite porte, infiniti mondi e un solo obiettivo evadere in un luogo altro in cui sognare, conoscere senza timore ed essere felici

Un silent book da sfogliare con calma e osservare a bambini dai 5 anni in poi

Il libro si lascia sfogliare con calma, impone un tempo lento, delicato in cui i lettori più esigenti potranno divertirsi a scorgere, a fianco della storia principale, storie secondarie che si alternano e si accavallano tra loro

Un silent book consigliato dai 5 anni in poi utile per parlare di accoglienza, del desiderio di mettersi in gioco e di quanto questo possa portare a scoprire mondi misteriosi, nuovi e magici. Un libro per invitare bambini e adulti in un viaggio verso il mondo altro, verso la fantasia verso un luogo in cui l’aspetto e il linguaggio non sono importanti.

Io l’ho regalato anche ad alcune amiche per dire loro che l’importante è la loro felicità non ciò che gli altri pensano. Nel mondo magico del bambino tutto è possibile: si parlano lingue diverse e ci si capisce, donne giunoniche sposano piccoli ometti e li portano in braccio il giorno delle nozze eppure tutti sono felici, sono amici, sono rilassati e corrono a varcare la soglia di quel mondo poiché l’unica fonte della felicità ed essere sé stessi accettandosi e accettando gli altri per ciò che sono.

Due albi, due luoghi molto diversi… uno stesso messaggio

La porta è il secondo albo illustrato di Ji Hyeon Lee.

Il primo “La piscina” pur essendo ambientato in un luogo affollatissimo, menefreghista e caotico molto più ricco di persone e particolari rispetto a quello del bambino di questo libro, ripropone un messaggio principale: per non sentirsi soli bisogna fuggire dalla realtà che conosciamo. In questo libro il movimento è verticale e porta giù negli abissi marini dell’immaginazione e della fantasia.

Qui invece il movimento è orizzontale, si rimane sulla propria strada, ma si accetta la sfida diretta con il diverso.

Se il mare è ricco d’immaginazione, di suggestione, la porta rappresenta la soglia, quell’altrove da varcare, da scoprire senza indugio anche se ciò crea un po’ di timore

TITOLO: La porta

Autore: Ji Hyeon Lee 

illustrazioni di Ji Hyeon Lee 

traduzione di Park Woo Sook 

Casa editrice: Orecchio acerbo

Età di lettura consigliata dai 6 anni in poi


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