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In un batter d’ali … Haiku e laboratorio sulle stagioni

In un batter d’ali … Haiku e laboratorio sulle stagioni

Oggi vi presento un libro ed una tecnica che può essere utilizzata sia con i bambini dai 7 anni in poi per aumentarne la concentrazione, la capacità di dividere in sillabe e la fantasia sia con gli adulti che cerchino un metodo meditativo che sia anche pratico e creativo.

Parliamo di Haiku ed in particolare di quelli che riguardano le quattro stagioni e che pongono al centro la Natura con i suoi sogni, i profumi, le atmosfere magiche, i colori, …

Creare Haiku… in un batter d’ali

“Sono tante le immagini poetiche raccolte in questo libro di haiku per bambini, tutte dal sapore estremamente fresco e legate ai ricordi infantili. Scorci di poesia che conservano i colori delle quattro stagioni: il verde dei prati e dei germogli, il rosso delle foglie e dei papaveri, il giallo del grano e dell’uva, il rosa tenue delle nuvole e il bianco puro della neve. Su tutte, sovrana, la natura.”

Questo l’inizio del testo che passa poi a raccontarci cosa sono gli haiku e li propone divisi per stagione:

  • Sul dorso di una rondine – Haiku sulla primavera
  • Verdi germogli – Haiku sull’estate
  • Le foglie rosse – Haiku sull’autunno
  • Tra mille fiocchi – Haiku sull’inverno

Ed infine conclude questa carrellata con Haiku che omaggiano Giovanni Pascoli partendo da dei suoi versi per poi creare nuovi haiku come ad esempio questo:

PRIMAVERA

Ed ecco che un susino bianco sbocciò sul verzicar del grano. (Giovanni Pascoli)

Susino bianco, pedalare nel verde, è primavera

Che cosa sono gli Haiku?

Gli haiku sono poesie in tre versi che seguono una rigida metrica:

5 sillabe / 7 sillabe / 5 sillabe

E non hanno un titolo.

Gli Haiku nascono nel Giappone del 600, ma i loro antenati sono i Tanka di origine molto più antica.

Perché creare gli Haiku con i bambini?

Utilizzati per molto tempo come tecnica meditativa degli adulti negli ultimi anni gli Haiku si stanno affermando sempre di più anche come “gioco letterario” dei bambini che ne aumenta la concentrazione, migliora la loro capacità di suddividere in sillabe e di utilizzare le parole.

Aumenta la necessità di ampliare il numero di parole conosciute, di cercare sinonimi e la capacità di sintesi nel crearli.

Partire invece da un Haiku e amplificarne l’immagine attraverso il disegno o la scrittura creativa aiuta il bambino ad immaginare, ad esprimersi e raccontarsi in modo autonomo partendo da una suggestione che fa superare l’ansia da pagina bianca e può far affiorare ricordi, sentimenti e suggestioni che lo aiutano a raccontarsi

Un percorso sulle quattro stagioni e gli Haiku

Con alcune terze e quarte elementari ho portato avanti un percorso espressivo/ letterario che, pur declinandosi in modo differente a seconda delle specificità delle classi ha avuto però una struttura ripetuta che ora vi racconto nella speranza che possa esservi utile

PRIMO INCONTRO (2 ore)

Nel primo incontro abbiamo parlato delle stagioni, le abbiamo collocate nei mesi e abbiamo impostato un orologio delle stagioni in cui ogni bambino ha inserito ciò che gli veniva in mente sia cose “oggettivamente di stagione” sia ricordi personali.

SECONDO, TERZO, QUARTO E QUINTO INCONTRO (incontri di tre ore)

Ho chiesto di portare alcuni libri che secondo loro parlassero delle stagioni, di una stagione in particolare o di un particolare che ricordasse loro una stagione

Tra i tanti che hanno portato vi lascio qui un piccolissimo elenco (cliccando sopra i titoli potete accedere alla recensione del libro):

PRIMAVERA:
Il giardino Magico;

-La bambina che dipingeva le foglie;

Ti voglio bene Prunello;

ESTATE:

AUTUNNO:

INVERNO:

Per ogni stagione mi sono soffermata in un incontro da tre ore. Abbiamo letto i libri, discusso sul perché li avessimo portati proprio per quella stagione e poi ho lasciato ai bambini lo spazio per raccontarsi, per fare domande, per proporre idee su come rappresentare quella stagione.

SESTO INCONTRO (2 ore)

Ho proposto ai bambini il libro degli Haiku “In un batter d’ali”, questa volta non ho potuto suddividere il lavoro per stagioni perché i bambini erano curiosissimi di conoscere tutti gli haiku.

Li abbiamo quindi letti, ognuno ha scelto quello che più gli piaceva e se l’è segnato sul quaderno.

SETTIMO INCONTRO (2 ore)

I bambini (che avevano già lavorato con me lo scorso anno e avevano appreso diverse tecniche narrative) si sono divisi in gruppo e hanno creato una loro presentazione della stagione stessa attraverso cartelloni, narrazioni, fumetti, …

OTTAVO INCONTRO (2 ore)

Abbiamo guardato la struttura degli Haiku, ripassato la suddivisione in sillabe e creato qualche haiku insieme.

 A coppie hanno poi creato i loro haiku cercando di farne uno per ogni stagione. La consegna era quella di creare qualsiasi haiku venisse in testa, molti sono venuti a scuola con già qualche prova fatta e non è stato difficile invogliarli a provare.

Non sempre la metrica è stata rispettata alla perfezione, soprattutto nei bambini con più difficoltà, ma penso che ogni insegnante sappia quanto e cosa deve chiedere ai suoi alunni e anche dove deve chiudere un occhio per potenziare comunque l’interesse e la vogli di esprimersi dei bambini.

Alla fine il nostro percorso è stato esposto nel corridoio della scuola con un cartellone vuoto in cui troneggiava un titolo:

E se gli Haiku non parlassero solo di stagioni?

In questo cartellone i bambini potranno incollare i loro haiku in qualsiasi momento dell’anno per lasciarsi messaggi o solo per il piacere di farlo, ma quando il cartellone sarà completato ognuno di loro potrà prendere l’haiku di un compagno e tenerlo con sé come ricordo di un viaggio fatto insieme

Questo progetto come sempre può essere migliorato e ampliato adattandolo alle specificità delle singole classi, quindi ora sono io che chiedo a voi:

Avete mai lavorato con gli Haiku?

Raccontatemi le vostre esperienze qui nei commenti

2 Comment(s)

  • by Greta Posted 9 Aprile 2019 22:01

    Ciao! Anni fa con una collega avevamo inserito gli haiku in un progetto pensato per un gruppo in cui era presente un bimbo autistico. L’haiku era una sorta di metafora di questo bambino: utilizzava poche parole ma con quelle esprimeva un mondo intero.
    È stato utile anche agli altri bambini, per riuscire a comprendere un po’ di più il loro compagno, con le sue difficoltà e le sue stranezze ma con una voglia esagerata di avere degli amici ?

    • by Ascoltando le Figure Posted 9 Aprile 2019 22:11

      Che meraviglia questo progetto, scalda il cuore sapere che esistono maestre così attente che sanno dare voce armoniosa anche alle situazioni difficili perché fanno il loro lavoro…con il cuore
      Grazie per questo racconto

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